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Note e paradossi della nostra vecchia ''new economy''

AAA Ex aspirante manager racconta l'arte di vivere in una grande azienda IT



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Hospitalnotes

Non mi era capitato mai di frequentare così tanto un ospedale come negli ultimi tempi.
Il vecchio San Giovanni, da certi punti di vista è una piacevole sorpresa. Sorge su un'area archeologica purtroppo sopraffatta dal nosocomio, ma sono ancora visibili tracce dell'illustre passato: un arco con colonne decorate, sarcofagi, capitelli e marmi vari.
Il giorno dell'operazione mancava l'infermiere addetto al day hospital e i medici erano nel panico. Il day hospital funziona solo il martedì, ma proprio quel martedì l'infermiere era stato inviato ad un corso.
Comunque, visto che le cartelle sono archiviate da anni nel solito posto e l'infermiere è una persona meticolosa, anche da soli i chirurghi sono riusciti ad avviarei singoli interventi.


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29.10.03  

 
Streetnotes - Andando in ufficio

Da quando la mia azienda ha cambiato sede, andare in ufficio è diventata una occasione di osservazione del mondo e di esercizio fisico.
Circa un chilometro a piedi, più o meno in piano, con la possibilità di passare per la trafficata strada principale o attraversare il quartiere per strade secondarie più deserte e meno rumorose.
Si scoprono esercizi commerciali e attività insospettabili. Bottegucce in via di estinzione, artigiani di nicchia, salumerie a conduzione familiare, centri di ritrovo in seminterrati con gli anziani intenti al gioco delle carte. E poi cartelli fatti a mano, graffiti, decorazioni e tutto il degrado tipico di una grande città. Dettagli invisibili dal finestrino di un'auto.
Spesso la mattina passo accanto ad una chiesa monumentale un po' decentrata, dove talvolta è in corso un funerale.
Mi scopro a osservare i gesti di saluto di gruppi di persone a cui capita di incontrarsi di nuovo nell'occasione luttuosa, gli addetti delle pompe funebri svagati e non partecipi dell'evento, il fioraio che si affretta a consegnare i suoi manufatti.
Oggi passando di lì mi è capitato di incontrare di nuovo, dopo più di 15 anni, la fioraia che aprì il suo negozio proprio di fronte alla casa dove vivevo da bambino. Osservare il tempo che passa nelle facce degli altri è un esercizio di consapevolezza.
Poi l'ufficio e le solite cose, allietate solo da un po' di ispirazione bloggante.


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27.10.03  

 
Ricominciamo ?

Forse.
Alla fine è difficile stare lontani dalle proprie idee. E BitaBit per me ha rappresentato addirittura un percorso di formazione.
Su me stesso, sul mio lavoro, sulla comunicazione in rete e chissà su quanti altri temi.
Qualcosa ho effettivamente imparato da questa esperienza e sia DailyPix, che LettereinRete sono diventate piccole iniziative amatoriali con un proprio pubblico.

Cominciai con uno sciopero generale, quello indetto dalla CGIL nell'Aprile del 2002.
E da uno sciopero generale ricomincio, quello odierno di quattro ore, indetto da tutte le sigle sindacali, comprese quelle di destra. Questo governo ha proprio scontentato tutti.
Nell'Aprile del 2002 partecipai (per la prima volta in vita mia) alla grande manifestazione che si tenne a Roma.
Ne rimasi impressionato. Avevo programmato di andarci, e sapevo che uno dei cortei sarebbe passato sotto casa mia per arrivare poi nella zona archeologica romana. Il concentramento era previsto per le 10:00, ma il corteo era già cominciato alle 8:00 per la gran quantità di persone.
In quella giornata di sole e di vento mi vestii rapidamente e corsi ad unirmi alle persone che camminarono per alcuni chilometri attraverso il centro storico e il lungotevere per raggiungere il Circo Massimo.
Fu una esperienza indimenticabile, ricordo i volti, le bandiere, la compostezza, la rabbia, la gioia, le colazioni al sacco, i bambini, le esplosioni di applausi ...

Circa un anno e mezzo dopo molte cose sono cambiate.
La televisione trasmette proclami a reti unificate senza contraddittorio. Le opinioni divergenti, comprese quelle dei sindacalisti un tempo considerati amici sono ignorate, gli industriali sguazzano in questo clima da uomo forte e riescono a far passare provvedimenti che favoriscono pochi e rendono il clima aziendale oppressivo e intimidatorio.
Ma anche gli industriali vivono nel ricatto: o si adeguano o non riceveranno più alcun aiuto governativo, oppure qualche azienda del capo del governo cancellerà contratti a favore degli amici dell'esecutivo.
Non è una invettiva, è la descrizione della realtà che ci circonda.
Forse ne scriverò ancora su queste pagine.

A presto.


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24.10.03  
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