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Note e paradossi della nostra vecchia ''new economy''

AAA Ex aspirante manager racconta l'arte di vivere in una grande azienda IT



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Ricerca

Ricerca nella tua visione.
Ripensa alla mente che pensa.
Chi è ?
Wu-Men


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31.5.02  

 
Computer

I computer sono inutili.
Sanno darti solo risposte.
Picasso


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Professionalità

Capacità di mantenere una faccia di bronzo in ogni situazione.
Tratto da giornale di cantiere


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Tempo libero

La prima volta che mi capitò di stare per un po' senza fare nulla, chiesi udienza al capo supremo.
La ridotta attività mi faceva scalpitare.
Quando glielo dissi, si fermò a guardarmi con aria interrogativa (non sono mai riuscito a capire se queste pause denotassero difficoltà di apprendimento o fossero studiate).
Poi, invece di rispondermi, mi raccontò la solita storiellina: era capitato anche a lui, molti anni prima.
All'epoca lo misero in stanza con X, che io ovviamente conoscevo.
X cominciò a scalpitare come me, cercando di accelerare il processo di assegnazione di un nuovo incarico. Lui invece si uniformò alla decisione aziendale di tenerlo un po' alla finestra e se ne rimase quietamente in attesa, godendo del proprio tempo libero.
A distanza di anni, X è rimasto al palo, mentre lui aveva fatto una mirabile carriera.
Pensai di aver compreso la morale e mi ritirai ringraziandolo per l'utile aneddoto.
Più tardi venni a sapere che in quel periodo era diventato l'inseparabile compagno di tennis di sua eccellenza il grande custode dei dati contabili di tutta la Nazione.
Insomma, la morale è che il tempo libero è una opportunità e ... bisogna saperlo investire bene.


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30.5.02  

 
Leadership

Difficilmente si può imparare ad essere un leader, senza una predisposizione naturale.
C'è chi crede che dipenda dall'autorità, e allora alza la voce, supponendo che l'autorità discenda dall'arroganza.
C'è poi chi di autorità ne ha da vendere (per esempio il "padrone" o un suo famiglio), ma riesce ad essere un leader solo nella ristretta cerchia degli yes man che lo circondano.
Il problema è che senza autorevolezza, senza il rispetto non determinato dalla forza, non c'è leadership.
E il rispetto va conquistato giorno per giorno, non può essere solo preteso.


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29.5.02  

 
Costi

Quando le cose vanno male prima o poi si finisce per dare (tutta o in parte) la colpa ai costi interni fuori mercato. Ma non sempre chi fa questa analisi è realmente credibile.
Viene in mente, a questo proposito, il caso della consociata spagnola di un grande gruppo editoriale italiano. Alcuni anni fa questa società era sull'orlo del fallimento, per cui fu inviato dall'Italia un manager con il compito di far quadrare i conti una volta per tutte.
La situazione era disastrosa e bisognava intervenire radicalmente, anche con consistenti tagli al personale.
Il manager in questione adottò un criterio oggettivo in grado di minimizzare il numero di risorse da licenziare: definì la misura del taglio dei costi considerato indispensabile e licenziò tutti i dipendenti (soprattutto dirigenti) di stipendio più alto fino al raggiungimento della cifra stabilita.
A prima vista può apparire un criterio bizzarro, visto che l'azienda si è sicuramente privata della collaborazione di risorse capaci. Resta il fatto che l'obiettivo di minimizzare il numero dei licenziamenti è stato raggiunto, e che sicuramente l'applicazione di questo criterio ha determinato il licenziamento delle risorse con le maggiori responsabilità sull'andamento dell'azienda. La società si è poi ripresa ed è rapidamente tornata a produrre utili, talché se ne potrebbe addirittura dedurre l'inutilità di buona parte del management.
Ora, da noi quando c'è un cambio di proprietà, il nuovo gruppo di controllo tende a diffondersi sulla necessità di interventi radicali per recuperare redditività. Per questo, per prima cosa sostituisce i vertici aziendali con degli esterni di propria fiducia, normalmente più giovani, tipicamente con esperienze di consulenza, probabilmente più capaci, ma anche ... molto più costosi. E questo non solo in relazione allo stipendio, ma anche ai benefit accessori. Se prima il vecchio manager si accontentava di una Alfa Romeo, ora si concede una vettura straniera di lusso. Se prima non era dovuta alcuna indennità aggiuntiva, ora si deve pagare il conto dell'albergo per il manager milanese in servizio a Roma. E così via, di costo in costo.
Allora, quando si parla di costi in queste condizioni, di cosa si sta parlando veramente ?


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28.5.02  

 
Relatività

Analizzando e valutando ogni giorno molte idee, ho capito che spesso
tutti sono convinti che una cosa sia impossibile, finché arriva uno
sprovveduto che non lo sa e la realizza.
Albert Einstein


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Dove stiamo andando ?

Liberismo, deregulation, contrattualistica leggera, flessibilità.
Sono solo alcune delle parole d'ordine circolate nel nostro Paese negli ultimi tempi.
Il modello tendenziale verso il quale ci stiamo incamminando sembra essere quello americano.
Ma gli Stati Uniti sono veramente il paese della prosperità e delle opportunità per tutti ?
Prima di rispondere forse conviene documentarsi un po'. Per esempio leggendo
UNA PAGA DA FAME - Come (non) si arriva a fine mese nel paese più ricco del mondo, di Barbara Ehrenreich (Feltrinelli)


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27.5.02  

 
La comunicazione

L'assenza di notizie è sempre fonte di false interpretazioni, ansie e resistenze.
Internet, la Intranet, la posta aziendale ecc., sono i mezzi più comunemente usati per comunicare in azienda.
Visto però che non è facile catturare l'attenzione del personale, sarebbe meglio integrare gli strumenti tecnologici con i vecchi meccanismi (rapidissimi) di diffusione delle cattive notizie.
Bisogna ammettere che la trasmissione orale è ancora insuperata in un ambiente circoscritto.


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La scelta del capo

Come si sceglie il capo di un importante progetto/divisione di una azienda ?
Supponiamo che l'azienda voglia cambiare il management di un suo settore per dare nuovo impulso alle attività, eventualmente in vista di appuntamenti importanti (gare, rinnovi contrattuali, adozione di nuove tecnologie, ...), e abbia a disposizione un paio di candidati.
Il primo ha un profilo più tecnico e già lavora per la struttura che potrebbe essere chiamato a dirigere, nella quale è un manager apprezzato e rispettato, sia per la competenza che per il suo stile gentile ma fermo. Conosce bene anche le problematiche del cliente, e potrebbe essere un riferimento forte per la promozione di tecnologie innovative.
L'altro candidato ha invece un approccio di natura più consulenziale, meno tecnica. Non lavora per la struttura interna, però conosce le problematiche del cliente, almeno dal punto di vista dell'utente, e vanta inoltre una qualche forma di colleganza con le più alte responsabilità nell'organizzazione cliente.
Ognuna delle due scelte ha pro e contro, nelle aziende italiane è però ancora piuttosto diffusa la consuetudine di privilegiare i legami personali piuttosto che la competenza, sperando sempre in effimeri (e peraltro spesso illegali) vantaggi in sede di valutazione di offerte.
Insomma, è come se lo skipper di una barca a vela fosse scelto in base alla sua conoscenza dei venti, piuttosto che per la capacità di portare la barca in porto indipendentemente dal vento che incontra.

Alzati e fa qualcosa di utile.
Il lavoro è parte del koan.
Hakuin


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24.5.02  

 
Riflettiamo

Start with a cage containing five monkeys. Inside the cage, hang a banana on a string and place a set of stairs under it.
Before long, a monkey will go to the stairs and start to climb towards the banana. As soon as he touches the stairs, spray all of the other monkeys with cold water.
After a while, another monkey makes an attempt with the same result. All the other monkeys are sprayed with cold water. Pretty soon, when another monkey tries to climb the stairs, the other monkeys will try to prevent it.

Now, put away the cold water. Remove one monkey from the cage and replace it with a new one. The new monkey sees the banana and wants to climb the stairs. To his surprise and horror, all of the other monkeys attack him. After another attempt and attack, he knows that if he tries to climb the stairs, he will be assaulted.

Next, remove another of the original five monkeys and replace it with a new one. The newcomer goes to the stairs and is attacked. The previous newcomer takes part in the punishment with enthusiasm!

Likewise, replace a third original monkey with a new one, then a fourth, then the fifth.
Every time the newest monkey takes to the stairs, he is attacked. Most of the monkeys that are beating him have no idea why they were not permitted to climb the stairs or why they are participating in the beating of the newest monkey.

After replacing all the original monkeys, none of the remaining monkeys have ever been sprayed with cold water. Nevertheless, no monkey ever again approaches the stairs to try for the banana.
Why not?
Because as far as they know that's the way it's always been done around here.

And that, my friends, is how company policy begins, and initiative ends.


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23.5.02  

 
Lavorare troppo

Siamo sicuramente tutti d'accordo sul fatto che lavorare troppo fa male.
Oltre allo stress, focalizzare ossessivamente l'attenzione sulla sola attività lavorativa provoca un effetto ipnotico sulla nostra mente.
Progressivamente il mondo intorno a noi perde di significato, si sfoca in pura illusione (mahya).
Rimane una sola realtà vera e pienamente percepibile: quella che ruota intorno al nostro lavoro.
Anche molte tecniche di meditazione orientale prescrivono la concentrazione dell'attenzione su un singolo punto.
Con esiti molto diversi: l'illuminazione porta ad abbracciare il mondo, a sentirne l'intimo respiro, non a separarsene.


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22.5.02  

 
Verità

Chi dice la verità, prima o poi viene scoperto.
Oscar Wilde

La verità è inverosimile, la menzogna no.
Dostoevskij, I Demoni

Si vedono grandi cose dalla valle,
solo piccole cose dalla vetta.
G. K. Chesterton


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21.5.02  

 
No News

Non si può pretendere che gli organi di comunicazione aziendali siano strumenti informativi imparziali, però talvolta raggiungono livelli di faziosità tanto incomprensibili quanto controproducenti.
Facciamo il caso per esempio di discontinuità significative nella vita aziendale, quali quelle procurate dalla perdita di un importante contratto pluriennale, particolarmente significativo per il bilancio aziendale.
In questi casi, spesso accade che i dipendenti vengano a conoscenza di quanto avvenuto da organi di stampa, da colleghi direttamente coinvolti o da preoccupati e sobri comunicati sindacali.
Non informando direttamente i propri dipendenti, l'azienda dà luogo alla diffusione di notizie incontrollate (spesso false) e genera preoccupazione per il posto di lavoro.
Il silenzio sulle sconfitte fa poi insorgere nei dipendenti una sensazione di desolante immaturità dei comportamenti dei vertici aziendali, incapaci di un confronto da adulti con il proprio personale in una situazione critica.
Questo tipo di percezioni portano alla sfiducia in sé stessi e nelle possibilità dell'impresa e preparano il terreno a nuovi insuccessi.


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20.5.02  

 
Asimmetrie

L'appuntamento con il capo è sempre un evento importante, da rispettare con rigorosa puntualità.
Il manager invece, all'ora stabilita è solitamente ancora immerso nell'attività precedente.
Le riunioni si pianificano come le prenotazioni aeree: si fa overbooking e si spera che ... non si presentino tutti !


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Perché non smettono ?

Alcune aziende, soprattutto multinazionali, impongono un limite di età per i loro manager.
Si tratta di una costosa rinuncia per l'impresa, che comunque potrà trarre vantaggio dal periodico rinnovo delle linee di comando.
E' una garanzia per la persona, perché le impone di coltivare altri interessi oltre il lavoro.
Allora perché i nostri non smettono nemmeno quando è ora della pensione ?


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17.5.02  

 
Contrapposizioni

Un uomo in una mongolfiera si rende conto d'essersi perso.
Riducendo l'altitudine scorge in basso una donna. Scende un po' ancora e le grida "Mi scusi, può aiutarmi? Ho promesso ad un amico d'incontrarlo un'ora fa,ma non so dove sono".
La donna da sotto risponde: "Lei è in una mongolfiera fluttuante a circa 30 piedi da terra e si trova tra i 40 e i 41 gradi latitudine nord e tra i 59 e i 60 gradi longitudine ovest".
"Lei deve essere un tecnico" grida l'uomo dalla mongolfiera.
"Sì è vero!" risponde la donna "ma come lo sa?".
"Beh" risponde l'uomo "tutto quello che mi ha detto è tecnicamente corretto ma non ho idea di cosa farci con le sue informazioni, e sta di fatto che resto perso. Francamente non mi è stata di grande aiuto finora".
La donna sottostante replica "Lei deve essere un dirigente".
"Sì è vero!" risponde l'uomo "ma come lo sa?".
"Beh" dice la donna "lei non sa dov'è e dove sta andando ed è salito fin lassù grazie ad un enorme quantità d'aria gonfiata. Ha fatto una promessa che non aveva idea come mantenere e si aspetta che la gente che la circonda sia in grado di risolvere i suoi problemi. E sta di fatto che lei si trova ancora esattamente dov'era prima che ci incontrassimo, ma adesso per qualche ragione è diventata colpa mia".


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16.5.02  

 
L'orario

Ci sono aziende nelle quali i vertici sono già in sede alle 8 del mattino, mentre alle 10:00 è ancora presente solo una percentuale ridotta del personale.
Siamo proprio sicuri che ciò sia dovuto solo alla politica di autodeterminazione dell'orario di lavoro intrapresa dall'azienda ?
O non potrebbe invece essere anche il sintomo di un malessere serpeggiante, sotto forma di un progressivo disimpegno dalla vita aziendale ?
Per far lavorare di più (e meglio) i propri dipendenti, l'impresa deve investire nella loro soddisfazione con politiche di incentivazione adeguate.
Spesso invece, una volta riscontrato il calo delle ore di lavoro, si cambiano le regole in senso restrittivo.
E il rimedio non fa che acuire il male.


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Il generale

"Se il generale manca di previdenza e i soldati di impeto, la strategia priva di volontà concorde non basterà a intimorire il nemico, anche disponendo di un milione di uomini."
Zhuge Liang (III sec. d.C.) Saggio sull'organizzazione militare


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15.5.02  

 
L'osservatorio

Che aria tira in azienda ?
Per dare una risposta si possono:
1. convocare costosi e competentissimi consulenti cui delegare la realizzazione di un importante questionario incrociando i dati del quale si capirà tutto del clima aziendale (e se non rispondono tutti ? Come interpretare il silenzio ?)
2. Parlare con i propri collaboratori, creare occasioni di incontro (andiamo già meglio, l'imprenditore/manager veramente interessato ad ascoltare il personale potrebbe capire un sacco di cose)
3. Mescolarsi al personale nei luoghi di incontro più comuni (l'ideale).

Da tempo è invalsa la tendenza dei vertici aziendali, soprattutto di quelli di provenienza esterna, a rimanere chiusi nei propri uffici tutto il giorno, avendo quindi poche occasioni di interazione informale con il resto del personale.
Intendiamoci, governare una grande impresa è diventata una attività molto complessa che richiede un impegno totale.
Staccare però potrebbe fare bene alla salute e all'impresa.
E allora perchè non prendere l'iniziativa di frequentare la mensa aziendale sedendosi dove capita per fare due chiacchiere con i propri dipendenti ?
Si approfitterebbe della pausa per avere una idea del mood aziendale e questi manager ci sembrerebbero almeno un po' più simpatici.
Chissà ...


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14.5.02  

 
Il primo giorno

Ricordo bene il primo giorno di quel nuovo incarico.

Incontrai l'amministratore delegato per caso. E' interessante osservare quante cose sembrano accadere per caso, quando meno te lo aspetti, mentre stai pensando proprio a tutt'altro.
Dunque un giorno, mentre mi trovavo a passare per un certo corridoio della sede centrale della mia società, incontro questo signore che, oltre a salutarmi, mi ferma e mi chiede a bruciapelo se sono disponibile ad andare a lavorare per lui, peraltro in un ruolo di cui mi pareva di aver capito a malapena il titolo.
La regola numero uno è che non si deve mai dire di no. Per cui mostro interesse, spiego la mia situazione e saluto cordialmente in attesa di una ulteriore convocazione.
.....
Il primo giorno mi disse di presentarmi fra le 8:30 e le 9:00. Per fortuna optai per le 9:00.
Non c'era nessuno, solo due segretarie che chiacchieravano tra loro.
Dopo un'ora non era ancora arrivato nessuno. E cominciavo ad innervosirmi.
Chiesi lumi alle segretarie che, ridacchiando, mi dissero di non poter disturbare l'ingegnere per telefono (alle 10:00 !!!).
Comunque alle 10:30 qualcuno si prese la briga di informarmi che l'ingegnere stava effettivamente arrivando.
Arrivava alle 11:00. Come quasi sempre, capirò poi.
Sono rimasto chiuso per due ore dentro una stanzetta senza finestre, in un caldo soffocante, senza neanche un bicchier d'acqua, perché così aveva deciso l'ingegnere.
Si chiama riaffermazione del ruolo: aveva tanto insistito per avermi che c'era il pericolo che credessi di essere particolarmente importante per lui.
Così aveva messo subito in chiaro il contrario.

Non me la presi per questo. Me la presi, un po' di tempo dopo, per tutto il resto.
Che era al livello dell'antipasto.


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13.5.02  

 
Disciplina e animo positivo

"Se non c'è chi comanda, non si ottiene nulla di buono proprio in nessun campo, e tantomeno in guerra.
La disciplina è la fonte di ogni salvezza, il disordine ha già mandato in rovina mezzo mondo.
E se dopo aver nominato tutti i nuovi generali che sarà necessario, adunerete e arringherete i soldati,
credo che farete proprio ciò che il momento richiede." ...
"Voi certo sapete che in guerra non sono né il numero né la forza a condurre alla vittoria, ma se uno
avanza contro il nemico con il favore degli dei e con animo più risoluto, quasi sempre travolge la resistenza degli avversari.
E mi è accaduto di fare anche questa considerazione: coloro che al cospetto dei nemici cercano di salvare ad ogni costo la pelle,
per lo più fanno la fine più miserabile e vergognosa, mentre coloro che si calano nella lotta con la consapevolezza che la morte è un dato inevitabile
della condizione umana, e si cimentano per morire con nobiltà, costoro vedo che arrivano con maggiore frequenza alla vecchiaia
dopo aver trascorso un'esistenza felice. Anche noi ora, riconoscendo la verità di questa norma, dobbiamo dimostrarci uomini valorosi,
e dobbiamo esortare gli altri ad esserlo parimenti."
Senofonte - Anabasi

Anche il successo di una azienda è il mix di linea di comando e animus dei dipendenti.
Dare la linea e non coinvolgere gli esecutori non porta da nessuna parte.
E poi è importante l'esempio: "Armiamoci e partite" non funziona più.


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10.5.02  

 
Il dipendente perfetto

"Tu stesso, lettore, puoi fare la prova: ti trovi nel tuo ufficio e hai a disposizione sei collaboratori. Chiamane uno e digli - Per piacere, guarda sull'enciclopedia e fammi un breve riassunto della vita del Correggio -.
Che cosa risponderà l'impiegato ? Dirà tranquillamente - Sissignore -, e farà ciò che gli si chiede ?
Puoi scommettere qualsiasi cosa che non sarà così. Ti guarderà con occhi da pesce e farà una o più delle seguenti domande:
- Chi era ? -
- Quale enciclopedia ? -
- Sono forse pagato per questo ? -
- Che nome ha detto ? Bismarck ? -
- Non potrebbe occuparsene il Carletto ? -
- E' morto ? -
- E' una cosa urgente ? -
- Non vuole che le porti il libro, così potrà cercare lei stesso ciò che le occorre ? -
- A che cosa deve servire un riassunto della vita di quel tizio ? -
E scommetto dieci contro uno che, dopo che tu avrai risposto alle sue domande e spiegato come si fa a trovare le informazioni richieste e perché ti occorrono, se ne andrà e chiederà a uno dei suoi colleghi di aiutarlo, poi tornerà a dirti che quel nome non esiste sull'enciclopedia ..."
"Questa incapacità di una azione indipendente, questa debolezza di volontà, questa riluttanza ad accettare di buon cuore l'incarico e ad eseguirlo, queste sono le cose che rimandano a un lontano futuro l'attuazione di un mondo migliore."
Elbert Hubbard - Il messaggio a Garcia - 22 febbraio 1899

Il manager, ora come allora, pretende devozione assoluta, fiducia totale ed esecuzione immediata degli ordini.
Speriamo almeno che sappia dove sta andando.


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9.5.02  

 
Voler decidere può essere ben altro dal decidere di volere

"Non è dunque un'assurdità quella di volere in parte, e in parte non volere; è piuttosto una malattia dello spirito, sollevato dalla verità ma non raddrizzato del tutto perché accasciato dal peso dell'abitudine. E sono due volontà, poiché nessuna è completa, e ciò che è assente dall'una è presente nell'altra".
Sant'Agostino - Confessioni

Il cambiamento spaventa e confonde. Oggi come allora.



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7.5.02  

 
Precari

Li incontri nei corridoi, a gruppi. Li osservi alla mensa. Stanno sempre tra loro.
Forse sono un po' spaesati, o si sentono diversi. In effetti si distinguono. Un po' perché sono giovani, e non hanno rinunciato a vestirsi in modo inusuale, un po' perché sono precari.
Provengono da agenzie di lavoro interinale. Hanno contratti revocabili. In buona sostanza sono gli ultimi. Il loro entusiasmo e la loro voglia di fare devono ogni giorno confrontarsi con una serie di piccoli e grandi soprusi cui non possono replicare.
Se ti fermi ad ascoltarli, senti la storia del presidio del 31 dicembre, e ti immagini l'ultimo dei capetti che, tronfio, ha trovato finalmente qualcuno con cui sfogarsi e impone l'inutile presenza in ufficio la notte dell'ultimo dell'anno.
Oppure vorresti dar loro ragione quando parlano di quella modifica tecnica ripetutamente bocciata dal loro capo, e ti immagini uno dei tanti quadri intermedi pronto a bloccare sistematicamente ogni innovazione che non capisce ... cioè ormai tutte.
Alcuni, più tenaci e diplomatici, impareranno il mestiere.
Altri impareranno solo a soffocare i propri entusiasmi in nome dell'ossequio ai capi.


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6.5.02  

 
Strategie

L'efficacia di una strategia aziendale si misura anche nella capacità di comunicarla al personale.
Il successo di una azienda non è limitato alla qualità del management, ma richiede il concorso di tutti i dipendenti.
Confinare una buona strategia organizzativa ai documenti che la descrivono, la condanna al fallimento.
D'altro canto, la comunicazione da sola non può migliorare una cattiva strategia.
Volente o nolente, il management deve coinvolgere il personale sulla propria linea.
E il personale è in genere un giudice implacabile, che andrebbe ascoltato.


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3.5.02  

 


Ti chiamano e ti dicono brutalmente: "prendi la tua roba e vattene". Oppure: "cercati un altro lavoro e levati dai piedi".
Talvolta cercano di essere solo un po' più gentili: "non c'è più posto per lei nella nostra organizzazione".
Raramente ti blandiscono, amichevoli: "magari ti sei stufato, sai com'è, uno vorrebbe cambiare vita, aprire una pizzeria, un campeggio o che so io, ma gli manca un po' il coraggio e anche i soldi. Beh, in questo caso, se ti dimettessi, ti potremmo dare una mano ...".
Il significato è sempre lo stesso: il vostro interlocutore vorrebbe che voi lasciaste la società.
Spesso non per una reale necessità: è che l'azienda ha deciso di rimpiazzare i dipendenti a tempo indeterminato con precari che assume da società di lavoro interinale, ed ha assegnato al vostro interlocutore il compito di sfoltire indiscriminatamente gli organici.
In altre parole, la persona che avete davanti farà carriera o riceverà un premio a fine anno anche in relazione al numero di colleghi che convincerà (o costringerà) alle dimissioni.
Si tratta di uno dei motivi che provocano una perdita continua delle risorse migliori, quelle che più facilmente sono in grado di ricollocarsi e approfittare dell'aiutino.
E qualcuno viene anche premiato per questo.


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2.5.02  
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